I chimici scoprono un nuovo modo di scomporre il protossido di azoto, un inquinante climatico

Niente da ridere, ma un motivo di speranza

08.10.2025
Universität Paderborn, Wiesemann

Il dottorando Rundong Zhou, il Prof. Dr. Jan Paradies, il Prof. Dr. Thomas Werner e la dottoranda Viktorija Medvarić.

"Per contrastare il cambiamento climatico, abbiamo bisogno di nuovi approcci per la riduzione dei gas serra", afferma il Prof. Jan Paradies dell'Università di Paderborn. Insieme al suo team, il chimico ha fatto un grande passo avanti verso questo obiettivo. Gli scienziati sono riusciti a decomporre il protossido di azoto, dannoso per l'ozono, in componenti innocui, utilizzando una catalisi priva di metalli e a basse temperature. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista di fama internazionale "Journal of the American Chemical Society".

"Il protossido di azoto è una delle sostanze più potenti che danneggiano l'ozono e ha un potenziale di riscaldamento globale 265 volte superiore a quello della CO₂. Provoca circa il sei per cento del riscaldamento globale ed è utilizzato in agricoltura, nei processi industriali e medici. Dalla rivoluzione industriale, la sua concentrazione nell'atmosfera è aumentata del 20%. Alla luce di questi impatti ambientali, vi è una grande necessità di ricerca su metodi di degradazione nuovi ed efficienti", spiega il Prof. Paradies.

Il team di ricercatori, composto dai dottorandi Rundong Zhou e Viktorija Medvaric, dal Prof. Dr. Thomas Werner e dal Prof. Paradies, ha dimostrato che il trasferimento dell'atomo di ossigeno dal protossido di azoto all'atomo di fosforo del catalizzatore avviene con particolare facilità. Ciò significa che dal gas serra rimane solo azoto innocuo, che può essere utilizzato, ad esempio, per i fertilizzanti in agricoltura, dopo un'ulteriore conversione. Il nuovo composto fosfano-ossigeno può poi essere riportato al suo stato originale reagendo con un silano, cioè uno speciale composto chimico contenente silicio e idrogeno, in modo da poter essere riutilizzato più volte. Si crea così un ciclo catalitico.

Nota: questo articolo è stato tradotto utilizzando un sistema informatico senza intervento umano. LUMITOS offre queste traduzioni automatiche per presentare una gamma più ampia di notizie attuali. Poiché questo articolo è stato tradotto con traduzione automatica, è possibile che contenga errori di vocabolario, sintassi o grammatica. L'articolo originale in Inglese può essere trovato qui.

Pubblicazione originale

Altre notizie dal dipartimento scienza

Le notizie più lette

Altre notizie dagli altri portali